Studio Psicologia Analitica
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Individuazione
Trimestrale di psicologia analitica e filosofia
sperimentale a cura dell'Associazione GEA
Direttore : Dott. Ada Cortese
Genova: Via Palestro 19/8 - www.geagea.com
Anno 4° N° 11 Marzo 1995 Pag. 3° Autore:
Simonetta Figuccia
PUER AETERNUS
Quando ci si imbatte nel genio creativo della giovinezza Ë
l'incontro col Puer Aeternus, il fanciullo che Ë in
ciascuno di noi.
Nel suo saggio sull’arche-tipo del Fanciullo Divino, Jung
afferma che il bambino rappresenta l’inizio e la fine, la
creatura che esisteva prima di diventare uomo e la creatura
finale, una anticipazione della vita dopo la morte. Il
Fanciullo simboleggia l’essenza pre-conscia e post-conscia
dell’uomo. Per questo l’irruzione dell’eterno fanciullo
nella vita dell’uomo Ë una esperienza indescrivibile.
L’archetipo del Fanciullo Divino ha animato molte
mitologie, Ë legato alla nascita di un dio interiore, ma
assume anche una connotazione negativa. Marie L. Von Franz
prende in esame questo lato negativo nel suo libro, Il Puer
Aeternus. Il Puer Aeternus viene analizzato come uno
svantaggio ed una prerogativa divina. Il Puer Ë quel lato
che ci fa ondeggiare verso il trascenden- te, ci mette in
contatto con il SË. Se da un lato esso rappresenta un
rinnovamento della vita, la spontaneit‡ e una nuova
possibilit‡ esistenziale, esso manifesta anche un aspetto
distruttivo. PuÚ rappresentare quell’ombra infantile che
superiamo col tempo, quell’infantilismo che deve essere
sacrificato: l’aspetto che ci spinge indietro, che ci porta
a essere dipendenti, pigri, giocherel-loni, a fuggire i
problemi e le responsabilit‡ della vita, in ultima analisi,
a restare infantili. L’archetipo del Puer ben rappresenta
l’eterna lotta tra la psicosi e il contatto con il SË, tra
l’emergere di pulsioni immediate ed infantili e la
possibilit‡ di restare in contatto con la totalit‡. Ognuno
di noi porta dentro di sË un lato infantile, una parte che
non puÚ mediare. E’ come se si attivasse il bimbo che dice:
voglio tutto, e se non posso averlo Ë la fine... Von Franz
afferma che solo attraverso l’accettazione del dolore che
questa parte ci impone, puÚ attuarsi il processo di
individuazione. E’ come se in certi momenti agisse una
"funzione inferiore", una entit‡ viva, con proprie
esigenze, che disturba l’Io. E’ esperienza umiliante quella
di riconoscere l’esistenza di quelle reazioni istintive che
ci portano ad esasperare le situazioni, che ci fanno
provare sentimenti forti di odio o amore. Se tale parte
istintiva viene riconosciuta, accettata, possiamo
crescere.CiÚ che teniamo dentro senza viverlo in realt‡ ci
si ritorce contro: se rifiutiamo la crescita non possiamo
che soccombere. Von Franz analizza accuratamente il Puer
nel suo aspetto negativo. Il Puer rifiuta di crescere e
superare il problema della madre:Von Franz ritiene che
questo sia oggi un problema sociale, per la sua diffusione.
"In generale identifichiamo con l’archetipo del Puer
Aeternus l’uomo che rimane troppo a lungo nei limiti di una
psicologia adolescenziale, che conserva cioË anche in et‡
adulta i tratti caratteristici del giovane di diciassette
anni. Nella maggior parte dei casi questo prolungamento
dell’adolescenza si combina con una dipendenza troppo
stretta dalla madre. Alcune delle manifestazioni tipiche
dell’uomo che soffre di uno spiccato senso materno sono il
dongiovannismo e l’omosessualit‡. Il puer di solito fatica
ad adattarsi alle situazioni sociali. Egli si sente una
creatura speciale, ritiene di non doversi adattare.
L’atteggiamento arrogante che ne consegue, si basa su falsi
sentimenti di superiorit‡. Individui di questo tipo
difficilmente trovano un lavoro giusto. C’Ë sempre qualcosa
che non va. Nemmeno la donna Ë mai quella giusta: Ë carina,
brava, ma il puer non puÚ impegnarsi. Spesso a questo tipo
di nevrosi si accompagna il complesso del "salvatore": il
Puer pensa segretamente che un giorno salver‡ il mondo. Il
maggiore timore di un uomo di tal tipo Ë quello di essere
legato a qualche cosa. Ha una paura tremenda di essere in
qualche modo inchiodato, di entrare nello spazio e nel
tempo, di essere la creatura specifica che egli Ë. Ha paura
di essere catturato in una situazione da cui non saprebbe
uscire. L’uomo bloccato dal complesso materno, si trover‡
sempre a dover lottare contro la propria tendenza a
rifugiarsi nella condizione di puer. Il puer ha una
grandissima ricchezza interiore, Ë dotato di una ricca
fantasia, ma non la lascia fluire nella vita. Rifiuta di
accettare la realt‡ per quella che Ë, ed ostacola la vita
stessa. Spesso questo tipo di persona, maschio o femmina,
si ciondola, indugia troppo su fantasie ed emozioni. Spreca
la capacit‡ di vivere, perchË la sua stessa ricchezza
interiore, le fantasie, possono anche soffocarlo. Con
questo tipo si ha la sensazione di trovarsi vicino ad una
persona piena di potenzialit‡, che non trova perÚ il modo
di realizzare. Spesso tali persone sono pervase da un senso
di noia totalizzante, sono paralizzate da una forma di
pigrizia, e tendono a perdersi nel mondo illusorio della
fantasia. Ma la noia riflette proprio il sentimento
soggettivo di non essere dentro il flusso della vita. La
noia Ë sintomo di vita trattenuta. Le persone che trovano
difficile avvicinarsi al proprio centro sperimentano se
stesse solo quando soffrono. La sostanza del problema Ë:
come uscire dalla vita fantastica dell’infanzia senza
smarrirne il valore? Come diventare adulti senza perdere il
senso della totalit‡, della creativit‡ e quella sensazione
di essere realmente vivi? L’unica strada, dice Von Franz, Ë
quella dell’accettazione del dolore e della contraddizione,
come il senso pi˘ profondo del nostro esistere.E’
necessario mollare il bagaglio di illusioni che ci portiamo
dietro, senza diventare cinici. E se riusciamo ad accettare
questo lato infantile e ombroso, non ne resteremo
schiacciati e potremo aprirci alla vita, scoprendo la
contraddizione del nostro essere, la nostra unicit‡ e la
capacit‡ di incidere sul mondo. Cito un sogno a tal
proposito: Le sognatrici sono trattenute in un paese senza
tempo da strani uomini. L'unico modo per liberarsi Ë
lavorare alzando le mani al cielo.
Bibliografia: M.L.Von Franz "Il Puer Aeternus" ed. Red
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